Patrimonio Mondiale Unesco
A cavallo di Emilia-Romagna e Veneto, su una superficie di oltre 54.000 ettari, si trova l’ambiente umido più importante d’Italia e tra i più rilevanti d’Europa: il Delta del Po. Tra affascinanti paesaggi di terra e acqua, si apre uno straordinario mosaico di biodiversità composto da tesori naturalistici designati Patrimonio Mondiale dell’Umanità nel 1999 e Riserva MAB Unesco nel 2015. A rendere unica l’area è la sconfinata varietà di ambienti e attrattive culturali poste una accanto all’altra: i relitti della primitiva macchia mediterranea, il bosco igrofilo, le lagune litoranee, le valli salmastre e le zone umide di acqua dolce si mescolano ad antiche vestigia di insediamenti etruschi e romani, mosaici bizantini e architetture benedettine ed estensi.
La parte ravennate del Parco del Delta del Po, delimitata a nord dalle Valli di Comacchio, propone pinete e pialasse, affascinanti aree naturali e siti d’interesse culturale come la Basilica di Sant’Apollinare in Classe, monumento Unesco dal 1996. Valli silenziose protese verso il mare ospitano rari esemplari di vegetazione e specie faunistiche, la foresta allagata di Punte Alberete, le pinete secolari di San Vitale e Classe e l’antica salina di Cervia, luogo prediletto da stormi di fenicotteri rosa. Il Delta del Po, area di sosta e riproduzione di oltre 350 specie di uccelli, è una zona a forte richiamo per gli appassionati di birdwatching con aree attrezzate e siti di osservazione.
Nelle diverse stagioni il parco si può visitare a piedi, in barca, in bicicletta o a cavallo, entrando in contatto diretto con la cultura, le tradizioni e le specialità gastronomiche di una terra di confine. Tutte le informazioni per vivere un’esperienza all’insegna di un turismo lento e sostenibile si trovano nei centri visita di Cervia, Sant’Alberto, Savio e Alfonsine, sede anche di una piccola riserva naturale che offre rifugio a numerose specie vegetali e animali.
Crediti fotografici
1. Fenicotteri nelle vasche della Salina, arch. Parco Delta del Po
2. Il Sale dolce di Cervia, Max Costa, arch. Parco Delta del Po
3. Nitticora, arch. Parco Delta del Po
4. Birdwatching invernale nel Delta del Po, Max Costa, arch. Parco Delta del Po
5. La Pialassa della Baiona, arch. Parco Delta del Po
Nel piatto – Il Sale dolce di Cervia
Il sale marino artigianale di Cervia, presidio Slowfood e vero oro bianco della città, è riconosciuto come un sale speciale, “dolce”, per la purezza del cloruro di sodio e l’assenza di altri sali contenuti normalmente nell’acqua di mare. A Cervia, infatti, una fortunata combinazione fra clima e lavorazione fa sì che i sali amari non si depositino se non in minime quantità, lasciando al sale un gusto particolarmente gradevole e delicato che permette di esaltare i sapori dei cibi senza alterarli. Per questo il Sale di Cervia è usato dai grandi chef ed è adatto a valorizzare anche altre eccellenze gastronomiche.
L’origine della salina di Cervia è antichissima, probabilmente greca. Già ai tempi dei Romani il sale è
centrale per l’economia e viene usato come moneta di scambio (da cui il termine “salarium”) per la conservazione dei cibi e per diversi tipi di lavorazioni tra cui pelli, vetro e ceramiche
Nel calice – Il Bosco Eliceo DOC Fortana
Lungo la costa adriatica, tra le province di Ravenna e Ferrara, si estende una delle aree vitivinicole più particolari dell’Emilia Romagna, attraversata dal Parco del Delta del Po e delimitata a nord dalla foce del fiume e a sud da Cervia. E’ il Bosco Eliceo, definito anche zona dei Vini delle Sabbie per via dei terreni sabbiosi da cui nascono le sue quattro tipologie della DOC: Fortana, Merlot, Sauvignon e Bianco del Bosco.
Il vitigno principe di questa fascia costiera tratteggiata da dune, boschi, valli salmastre e saline è il Fortana, detto anche Uva D’Oro, da Còte d’Or in Borgogna, area da cui sembra che Renée di Francia lo porti in dote al Duca d’Este.
Con poco alcool e grande sapidità dovuta all’ambiente in cui si trovano viti a volte plurisecolari, il Fortana è ideale al momento dell’aperitivo o per cene di pesce.
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