Dolci, mieli, distillati

Dolci, mieli, distillati:

il paniere dei prodotti tipici della Romagna è davvero ricco.

In campagna le api contribuiscono da sempre, col loro lavoro di impollinazione dei fiori, alla tutela ambientale e all’economia agricola. Offrono mieli preziosi ricchi di profumi e sapori che sono espressione diretta del nostro territorio. I mieli del crinale appenninico (acacia, millefiori, castagno, melata di bosco e sulla), il miele di erba medica di pianura e il miele di tiglio sono riconosciuti come prodotti tradizionali dell’Emilia-Romagna.

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Tra i dolci tipici della Romagna

la classica Ciambella

è sicuramente la più diffusa. Semplice da preparare e golosa da mangiare insieme a un bel bicchiere di vino dolce o passito.

Nel territorio ravennate, in particolare a Bagnacavallo, si trova il

Dolce di San Michele,

preparato nella settimana di festa del Santo patrono. Panna cotta, uova, zucchero, noci, mandorle e pinoli, sapientemente dosati, lo rendono particolarmente gradito, soprattutto se servito fresco con un buon bicchiere di passito.

Spostandosi a Fusignano,

i Corelli e i Violini di Corelli

sono buonissimi biscotti artigianali creati per rendere omaggio al famoso concittadino Arcangelo Corelli. La scelta della forma ricorda rispettivamente lo stemma di Casa Corelli e il violino, lo strumento preferito del famoso compositore.

Infine, tra i distillati tipici romagnoli, vanno ricordati il Luigino, liquore di erba Luigia, il Prugnolino della Salina di Cervia, liquore di prugnoli selvatici raccolti nella salina di Cervia, e il Feuilles de Cerises, vino liquoroso aromatizzato con foglie di ciliegio e marasco selvatico da un’antica ricetta francese.

Saba

L’uso di preparare in casa la saba per le necessità famigliari è quasi scomparso e ad oggi sono alcune aziende agrituristiche e piccole agro-industrie che stanno portando avanti questa tradizione del “dolcificante povero”, tipico delle nostre campagne fino all’ultimo Dopoguerra.

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savor_strada della romagna

Savor

Particolare confettur romagnola a base di mosto cotto che veniva consumata durante tutto l’inverno soprattutto come marmellata, sul pane o su piadina e polenta, ma anche nella preparazione dei classici dolci casalinghi come crostate e tortelli.

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