Natura

La Romagna presenta una grande varietà di ambienti naturali, sviluppatisi in seguito alla conformazione geografica e alla storia dei luoghi.

Nella parte collinare e montana, dominano le foreste di abete bianco del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, il faggio, la roverella, il carpino e il frassino minore. In questo ambiente si trovano anche castagneti nelle pendici più fredde e umide esposte a nord.

Scendendo verso la bassa collina i terreni coltivati sono framezzati da bosco naturale in un armonioso contrasto. Tra la bassa collina e l’Appennino un bastione naturale percorre le valli da nord ovest a sud est: è la “formazione gessoso solfifera”. Si tratta di formazioni geologiche variegate originate da sedimentazioni saline di mare poco profondo e portate alla luce dai movimenti tettonici dell’orogenesi appenninica.

Tra cinque e sei milioni di anni fa lo stretto di Gibilterra si richiuse ripetutamente e il Mar Mediterraneo si prosciugò lentamente per diversi cicli, causando il deposito evaporitico di imponenti banchi salini.

Nel bolognese e nel ravennate la formazione che si originò da questo fenomeno, per le sue caratteristiche, prende il nome di “Vena del Gesso Romagnola”. Oggi è compresa nell’omonimo Parco Regionale.

La fauna locale comprende caprioli, cinghiali, volpi; di recente è ricomparso il lupo appenninico e si è molto diffuso l’istrice. Una grande varietà di volatili, anche rapaci, accompagna l’ondata di nuova naturalità dell’Appennino romagnolo verificatasi a partire dal secondo dopoguerra.

La pianura, ormai completamente coltivata, presenta ancora molti toponimi e alcuni resti delle antiche foreste di querce che la ricoprivano in antichità. La bassa pianura in particolare è un ambiente artificiale strappato alle valli e agli acquitrini attraverso secoli di attività di bonifica, che ha estirpato la malaria e reso abitabili le campagne.

Le valli tuttavia sopravvivono in una vasta area, in gran parte ora tutelata, che è il Parco Regionale del Delta del Po: il suggestivo ambiente di valle con la sua straordinaria biodiversità costituisce oggi una delle mete più interessanti del turismo naturalistico in Europa. Vi si trova una sorprendente varietà di uccelli di palude, comprese consistenti colonie di fenicotteri.

La famose pinete di Pinus pinea della zona costiera di Ravenna e Cervia sono estremamente caratteristiche, ma non hanno origini spontanee. Quelle più grandi e distanti dal mare (pinete di San Vitale, di Classe e di Cervia) sono state piantate in epoca medievale. Quelle costiere, a ridosso delle dune, sono invece molto più recenti.

Al di là della loro origine artificiale, le pinete costituiscono oggi un ambiente estremamente singolare per le caratteristiche biologiche e gli habitat che ospitano. Il vicino Mare Adriatico è un mare ricco di specie marine, pescoso, poco profondo, con un fondale sabbioso che in certe zone origina lunghe spiagge e in altre erode la costa.

Con il suo equilibrio biologico garantisce mirabilmente la vita degli animali e le attività dell’uomo.

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