Ravenna, scrigno di storia e bellezza aperto al futuro

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Tra mosaici e tesori d’arte

Tra il V e il VI secolo d.C. Ravenna diventa per tre volte capitale: prima dell’Impero Romano d’Occidente, poi di Teodorico re dei Goti (493–553 d.C.) e infine dell’impero di Bisanzio in Europa. Un piccolo territorio di provincia si trasforma in residenza imperiale, porto strategico e grande centro culturale con edifici chiamati a rappresentare i fasti della nuova corte. In questo periodo sorgono gli otto monumenti del sito UNESCO di Ravenna che testimoniano la grandezza della città nel corso della storia: il Mausoleo di Galla Placidia, il Battistero Neoniano (o degli Ortodossi), il Battistero degli
Ariani, la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, la Cappella Arcivescovile o di Sant’Andrea, il Mausoleo di Teodorico, la Basilica di San Vitale e la Basilica di Sant’Apollinare in Classe.

All’interno di sette di questi edifici di culto, che riflettono le più importanti vicende politiche e religiose della fine del mondo antico e raccontano personalità e relazioni culturali alla base dell’Europa contemporanea, si conserva il più ricco patrimonio mondiale di mosaici paleocristiani. È un patrimonio senza eguali, impreziosito ulteriormente da altri siti archeologi ci di grande interesse tra cui spicca la Domus dei tappeti di pietra, prestigio so complesso di case abitative databili
tra il I e il VI secolo d.C. con pavimenti in marmo e mosaico dall’alto valore estetico e decorativo.

A Ravenna il mosaico è dappertutto: nei musei, nelle botteghe artigianali disseminate per le vie del centro storico, nelle insegne stradali, nei parchi, sulle fioriere, nelle vetrine e perfino sui muri grazie alla street art. Ottimo punto di partenza per scoprire l’evoluzione dell’arte del mosaico in chiave contemporanea è il Museo MAR. Oltre a essere sede del Centro Internazionale di Studio del Mosaico, raccoglie una vasta collezione in divenire di mosaici moderni e contemporanei che superano l’ortodossia della tecnica tradizionale. Inoltre Ravenna ospita la Biennale del Mosaico Contemporaneo, rassegna internazionale che ogni due anni chiama in città artisti e scuole di mosaico da tutto il mondo.

Crediti fotografici

1. Mosaico nel Battistero degli Ariani, arch. Comune di Ravenna
2. Mosaico nella Basilica di San Vitale, arch. Comune di Ravenna
3. Un calice di Romagna Spumante Doc, arch. Strada del Sangiovese
4. Ciclisti davanti al Mausoleo di Teodorico, arch. APT Servizi Emilia-Romagna;
5. Basilica di Sant’Apollinare in Classe, arch. Comune di Ravenna

Nel piattoLe perle dell’Adriatico

L’Adriatico è un mare ricco di pesci commestibili, il più diffuso è il pesce azzurro. Con questa definizione, di origine commerciale e non scientifica, si indica una grande varietà di pesci, per lo più di piccole dimensioni, con squame bluastre e argentate: sgombri, sardine, alici, aringhe, canocchie e mazzole, ma anche pesci spada, salmoni e tonni, che hanno caratteristiche diverse. Tutti ricchi di grassi Omega3 dal potere nutraceutico e antinfiammatorio, sali minerali e vitamine, hanno effetti benefici a livello cardiovascolare, circolatorio e antitumorale.

Una vera prelibatezza è la Cozza selvaggia di Marina di Ravenna, mollusco dalle straordinarie qualità organolettiche che cresce spontaneamente alla base delle piattaforme in Adriatico ed è raccolto a mano dai pescatori. La Cozza di Cervia, prodotto biologico allevato in mare, così come la più recente Zariota, l’ostrica di Cervia, sono altre due perle da gustare.

Nel calice – Il Romagna Spumante Doc

Dalla vendemmia 2019 è possibile produrre Romagna Bianco Spumante DOC (minimo 70% Trebbiano romagnolo) e Romagna Rosato Spumante DOC (minimo 70% Sangiovese). Nasce così un nuovo protagonista tra i vini di questa terra, che trae origine dalla riscoperta della magnifica esperienza della spumantizzazione romagnola di inizio Novecento.

Il Consorzio Vini di Romagna ha ideato Novebolle, un marchio collettivo per il Romagna Spumante DOC. Nove come il numero dei colli romagnoli e come inizio Novecento, tempo in cui qui la spumantizzazione era un vanto di caratura internazionale.

Spuma fine e persistente, colore paglierino o rosato più o meno intenso, il Romagna Spumante ha profumi fini e delicati e sapore da brut nature a secco, sapido e armonico. Una bolla da amare e godere a tutto pasto, che celebra in modo spumeggiante il buon vivere di un territorio di straordinaria bellezza e varietà.

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