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Comune di Lugo
A guardarla dall’alto, la pianta cittadina di Lugo ricalca fedelmente il profilo di un aeroplano. Un caso fortuito, ma anche molto appropriato considerando che questa città ha dato i natali al più antico e famoso eroe dell’aria italiano: Francesco Baracca.
Lugo si trova all’incrocio tra la strada provinciale San Vitale SP253R (che congiunge Bologna a Ravenna) e la strada provinciale Felisio SP7.
A guardarla dall’alto, la pianta cittadina di Lugo ricalca fedelmente il profilo di un aeroplano. Un caso fortuito, ma anche molto appropriato considerando che questa città ha dato i natali al più antico e famoso eroe dell’aria italiano: Francesco Baracca. Percorrendo le stradine e le piazze del suo centro storico si respira un’atmosfera rarefatta mentre si possono seguire con lo sguardo linee architettoniche risalenti ad epoche diverse, in un arco di tempo che dal ‘500 arriva agli anni ’30.
Che questa zona della Romagna sia una terra ospitale sembra essere un fatto noto fin dal neolitico, a giudicare dai reperti di eccezionale interesse indicanti l’antica presenza di un villaggio appartenente alla cultura di Sasso-Fiorano (V millennio a.C.) che continuano a riaffiorare dagli scavi archeologici tuttora in corso nell’area di Lugo e dalle numerose tracce di insediamenti risalenti all’epoca romana. È invece datata 782 d.C. la prima testimonianza diretta che accenna al territorio lughese. In un carteggio tra Papa Adriano e Carlo Magno viene infatti fatto riferimento, tra gli altri, anche ad un certo “fondo Cento” con cui si identifica il territorio attraversato oggi da via Cento. Risale invece al 1224 il primo documento nel quale compare il nome “Villa Lugi” che in seguito diventerà villa lugi e da cui deriva il toponimo Lugo. L’antesignano dell’attuale stemma comunale viene innalzato sulla Rocca per la prima volta nel 1204, quando Lugo passa dai conti di Cunio, cui era stata data in feudo dal Barbarossa, a Papa Innocenzo III e, da lui, all’arcivescovo Alberto di Ravenna. Sullo scudo, in campo rosso, compare la croce d’argento della Chiesa Ravennate, ritrinciata e pomata nel capo e dai lati. In alto sulla sinistra è ritratta una colomba volante con un ramoscello d’olivo verde
nel becco. I secoli XIV e XV vedono Lugo al centro di accese dispute per il suo possesso tra la Chiesa e le signorie. Passa di mano dai Polentani di Ravenna ai Pepoli di Bologna, ai Visconti di Milano, fino agli Este, che la terranno per più di un secolo e mezzo. I duchi d’Este, commissionando opere di restauro e ampliamento della Rocca, e ponendo Lugo come capitale dei propri possedimenti in Romagna, lasceranno alla città un’eredità culturale che ancora resiste. Con l’estinzione del ramo diretto della Signoria, Lugo tornerà allo Stato della Chiesa. Il periodo di relativa pace che seguirà sarà un momento di grande vivacità culturale e di forte espansione economica durante il quale prenderà forma una vasta parte della attuale identità urbanistica della città. Per volere dell’autorevole ceto mercantile lughese nacque nel XVIII secolo il Pavaglione, una struttura concepita a scopo commerciale, in particolare per favorire lo storico mercato del mercoledì e la fiera biennale. L’età moderna ha visto la fiera cittadinanza dimostrare ripetutamente nelle situazioni critiche la sua forza di carattere. Durante l’invasione napoleonica, la città si distinse, unica nel panorama romagnolo, per la strenua resistenza che oppose ai Francesi con la cosiddetta rivolta dei lughesi del 30 giugno 1796. Sempre durante la dominazione francese, il 7 gennaio 1797, fu l’illustre cittadino lughese Giuseppe Compagnoni a proporre al Parlamento della Repubblica Cispadana l’adozione del tricolore come bandiera italiana e nel ’59, attraverso l’espressione del voto plebiscitario, fu sancita l’annessione di Lugo al regno di Sardegna e in seguito a quello d’Italia. Durante la Prima Guerra Mondiale, il nome della città salì all’onore delle cronache per essere la patria del celebre asso dell’aviazione Francesco Baracca e, in ragione dei sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante il secondo conflitto, Lugo fu decorata al Valor Militare per la Guerra di Liberazione, oltre ad essere insignita della Medaglia di Bronzo al Valor Militare.
Oggi, confermando le caratteristiche e le vocazioni consolidate nei secoli scorsi, la città riveste un importante ruolo nell’economia romagnola come centro di scambi e di commercializzazione per i prodotti agricoli della Bassa Romagna. La tradizione storica di apertura verso il principio di cooperazione è stata recentemente testimoniata anche dall’assegnazione al Comune di Lugo, da parte del Consiglio d’Europa, della “Bandiera d’Onore”, ambito riconoscimento di una delle più prestigiose istituzioni europee agli enti locali che si sono distinti per il loro impegno a favore dell’Europa.
L’importanza che Lugo ricopriva nel Medioevo si comprende anche dal fatto che viene menzionata nel canto terzo dell’Orlando Furioso dell’Ariosto, nelle Istorie Fiorentine di Macchiavelli e ne Il Trecentonovelle di Sacchetti. Da sempre è nota come la città del commercio e delle fiere, il suo mercato settimanale, cui partecipano attualmente oltre 600 operatori, è tuttora uno dei più grandi d’Italia e può vantare oltre sei secoli di storia. Un segno tangibile di questa realtà è l’origine locale del termine “bancarotta”, derivante dal fatto che quando un commerciante non era più in grado di saldare il suo debito con una banca, questa inviava degli emissari che materialmente sfasciavano il banco di vendita dell’insolvente mercante. Ciò è ancora più singolare se si considera che uno dei più celebri “teorici” della bancarotta fu proprio un lughese, il naturalizzato americano, Charles Ponzi, ideatore dell’omonimo schema piramidale, ancora oggi utilizzato per ordire truffe finanziarie. La prontezza delle menti lughesi sembra essere giunta ai tempi nostri anche con il caso di Gianni Golfera, considerato uno degli uomini con la memoria più sviluppata al mondo e inventore di un noto metodo di training mnemonico. Ma i personaggi di Lugo non sono celebrati solo per la loro abilità nel ragionamento speculativo. Agostino Codazzi riposa nel Pantheon dei Padri della Patria di Caracas per i suoi meriti durante la rivoluzione di Bolìvar, Giuseppe Compagnoni fu l’inventore del tricolore che oggi è la bandiera italiana, e uno dei simboli più internazionali del Made in Italy, lo stemma raffigurante il Cavallino Rampante che orna i bolidi Ferrari, è stato mutuato dall’emblema personale dell’asso dell’aviazione Francesco Baracca.
SCOPRIRE LUGO DI ROMAGNA
PIAZZA DEI MARTIRI
Punto cardine del centro storico di Lugo, la piazza è un alto esempio di sincretismo applicato all’architettura. Su di essa si affaccia infatti una teoria di ulteriori piazze: piazza Baracca, piazzale Cavour, piazza Trisi su cui
sorgono alcuni dei più significativi edifici e monumenti della città.
ROCCA ESTENSE
Piazza Martiri della Libertà – Orario feriale: ore 08:00 – 19:00; sabato, ore 08:00 – 13:00 – Info tel. 0545 38414
Non appena si giunge nel cuore del centro storico di Lugo, la grandiosità e l’imponenza della Rocca Estense, che oggi ospita la Residenza municipale, si manifestano con forza agli occhi del visitatore, esercitando ancora sugli animi l’antico senso di deferenza che, per secoli, ha instillato nel cuore delle molteplici schiere di conquistatori, che le hanno dato assalto. Lasciando ben intendere come per secoli questo magnifico esempio di architettura fortificata abbia rappresentato il fulcro intorno a cui la città si è sviluppata. Quello che oggi è forse il monumento più caratteristico di Lugo fu costruito nel basso Medioevo, quasi certamente sulla pianta di un precedente fortilizio.
Sotto il dominio degli Estensi subì le profonde modifiche e ristrutturazioni che le conferirono l’attuale aspetto, benché sia stato oggetto di continui rimaneggiamenti, più o meno marcati, che hanno però risparmiato il torrione posto a nord-ovest, il cosiddetto “mastio di Uguccione della Faggiola”. In particolare, risale ai primi dell’Ottocento l’impianto dell’affascinante giardino pensile, a cui si accede dal cortile interno, che grazie anche alle antiche celle, merita indubbiamente una visita. Sempre dei primi dell’Ottocento, la sostituzione del lato bastionato ad est con l’attuale porticato.
Di recente scoperta è invece il Salone Estense, rinvenuto nell’area nord della Rocca. Opera realizzata nel pieno Rinascimento italiano, è stato anch’esso edificato dai duchi d’Este tra il 1437 ed il 1598. Notevole il suo soffitto ligneo impreziosito da tavolette di legno decorate, raffiguranti stemmi della Signoria e simboli
delle cosiddette imprese di Borso d’Este.
MONUMENTO A FRANCESCO BARACCA
Piazza Baracca
Proprio di fianco alla Rocca si staglia il glorioso Monumento a Francesco Baracca, asso dell’aviazione italiana della Prima Guerra Mondiale. Voluta, subito dopo la morte dell’eroe, da un comitato presieduto dal Duca d’Aosta, l’opera fu affidata all’eminente scultore faentino Domenico Rambelli.
Se si ha l’occasione di visitarlo di sera, nei momenti in cui la piazza non è eccessivamente affollata, grazie alla sapiente illuminazione sarà più facile notare l’equilibrio dei tre grandi volumi geometrici costituiti dalla statua, dal basamento su cui si poggia e dalla grande ala posta alle sue spalle. La progettazione del complesso monumentale costò allo scultore oltre tre anni, la realizzazione quasi sei, l’opera fu inaugurata il 21 giugno del 1936.
La statua in bronzo, alta circa sei metri, è issata su un basamento, rivestito in travertino di Tivoli, che reca le date e le località delle vittorie dell’aviatore. Sui fianchi dell’ala, anch’essa in travertino, sono invece scolpiti i simboli dei reparti cui Baracca appartenne in Cavalleria e Aeronautica: il Cavallino Rampante col motto “Ad Majora” e l’Ippogrifo. L’opera è considerata, dalla maggior parte della critica, come una delle massime espressioni della scultura italiana del Novecento per la forza espressiva e simbolica.
CHIESA DEL PIO SUFFRAGIO
Via della Libertà, 1
Davanti a piazza Baracca e all’omonimo monumento, si staglia l’elegante facciata di questa chiesa, costruita intorno al 1620 su di un antico oratorio dedicato a San Giuseppe. L’interno, suddiviso in tre navate, presenta un importante apparato decorativo barocco, costituito da stucchi e disegni in chiaro e scuro eseguiti dal lughese Cesare Ruina durante i lavori di restauro dell’edificio avvenuti nel 1874 – 76. Nella chiesa è custodito un piccolo tesoro costituito da quattro splendidi ovali raffiguranti gli Evangelisti, opera di Ignazio Stern (1680
– 1748), come pure le due tele raffiguranti rispettivamente La morte di S. Anna e La morte di S. Giuseppe. Pregevole anche la tela della Madonna della neve con S. Giuseppe, S. Michele e anime preganti, di Benedetto Dal Buono. Sul fronte scultoreo, da notare la statua di S. Giuseppe, della bottega Graziani di Faenza, datata 1874, e la statua dell’Immacolata scolpita dallo cultore modenese Bartolomeo Schedoni risalente al 1614.
PAVAGLIONE
Piazza Trisi
fronte alla Rocca si erge il Pavaglione, una struttura unica nel suo genere che costituisce un formidabile esempio di centro commerciale naturale, pensato e realizzato oltre due secoli fa. L’imponente quadriportico, ideato dal ferrarese Giuseppe Campana, che lo innestò sul loggiato eretto nel XVI secolo e lo ultimò nel 1783, fu inizialmente pensato per accogliere il mercato dei bozzoli del baco da seta, allora molto fiorente. Pare infatti che il nome derivi dal latino papilio o, secondo altri, dal francese papillon.
Il Pavaglione, oggi come un tempo, ospita botteghe, negozi, fiere e, oltre al mercato del mercoledì con i suoi seicento anni di storia, accoglie numerosi eventi spettacolari che animano la città durante tutto l’anno, portando avanti una tradizione antica. Esiste infatti documentazione di opere musicali realizzate in questo spazio fin dalla fine del ‘600.
TEATRO ROSSINI
Piazzale Cavour, 17 – Visitabile su appuntamento e in occasione di spettacoli, mostre e manifestazioni – Info tel. 0545 38540 www.teatrorossini.it
Nelle sue linee complessive, il teatro di Lugo si pone come uno dei più interessanti teatri all’italiana ell’Emilia-Romagna presenta notevoli somiglianze con il Comunale di Bologna, opera anch’esso del Bibiena. Sorge sul lato ovest del Pavaglione, e la sua posizione non è casuale, in quanto esistono documentazioni di numerosi eventi teatrali organizzati fin dalla metà del 1600 in una vicina zona del Prato della Fiera e nel loggiato cinquecentesco. Le parti principali della sua struttura sono state costruite nel biennio 1758 – 1760 su progetto di Ambrogio Petrocchi, mentre, a partire dal 1760, i lavori interni, quali la sistemazione del palcoscenico, della platea e dei palchi sono stati completati da Antonio Galli Bibiena. Oggi, il teatro,
intitolato a Gioacchino Rossini nel 1859, si propone ancora nella sua veste settecentesca, con l’austera facciata ripartita da lesene e marcapiani. All’interno, la sala è scandita da quattro ordini di palchi cui si aggiunge il loggione. Palcoscenico e cavea occupano uno spazio equivalente. Il recente restauro ha riportato alla luce alcune splendide decorazioni a stucco settecentesche.
Soprattutto, ha fatto riaffiorare interessanti affreschi all’interno dei primi tre ordini di palchi, da far risalire all’intervento di Leandro Marconi del 1819, il quale modificò la curve dei palchi, strutturando diversamente il boccascena e aggiungendo il loggione. Gli affreschi rappresentano decorazioni floreali e grottesche dai colori brillanti comprese dentro specchiature geometriche delineate su un fondo di colore grigio-azzurro.
Lungo la sua storia, il Teatro non significò per Lugo e per i suoi abitanti, solo spettacolo, musica e canto, ma fu anche il luogo deputato allo svolgimento di manifestazioni di vita cittadina nei suoi momenti più significativi in rapporto ai tempi. Fino ai primi dell’Ottocento, agli spettacoli lirici, generalmente opere buffe, si alternarono spettacoli in prosa e il Teatro venne utilizzato anche per feste. Momenti salienti della vita artistica del Rossini
furono l’esibizione nel 1813 di Nicolò Paganini e il “periodo rossiniano” che va dal 1814 al 1840, caratterizzato dalla presenza preponderante delle opere del celebre compositore, il cui legame con Lugo è ben noto. Dopo il restauro del 1984 -1986 e la piena ripresa della vita teatrale con una programmazione di spettacoli
di prosa, musica sinfonica e cameristica che vanno ad aggiungersi alla stagione lirica, il Teatro ha avuto un effetto considerevole sulla vita culturale di Lugo e si è inserito tra le maggiori Istituzioni teatrali dell’Emilia-Romagna.
PALAZZO TRISI
Piazza Trisi, 19 – Biblioteca Comunale Trisi: info tel. 0545 38556 / 400 / 568; e-mail trisi@comune.lugo.ra.it – www.bibliotecatrisi.it
Proprio di fianco al Teatro si trova il tardo settecentesco Palazzo Trisi, costruito su progetto dell’architetto Cosimo Morelli, che ospita i servizi culturali del Comune, tra cui l’omonima biblioteca. Al suo interno è conservato un patrimonio librario di oltre 200.000 volumi, con preziosi manoscritti, rari incunaboli e pregevoli cinquecentine, affiancati da una vasta raccolta di stampe, disegni, fotografie e cartoline d’epoca. Oltre a rappresentare uno dei centri di sapere più importanti della Bassa Romagna, la biblioteca svolge un’intensa attività di promozione culturale e di sperimentazione didattica.
EX ORATORIO DI S. ONOFRIO
Piazza Trisi
Questo ex edificio religioso risalente al 1679, attualmente chiuso al culto, ospita mostre e rassegne d’arte che possono beneficiare della magnifica cornice offerta dalla sua architettura barocca.
Un’ambientazione arricchita da decori di gran pregio, come le tele, affreschi e stucchi di Tommaso Missiroli, detto il Villano, e di Ignazio Stern. Quasi tutte le opere raffigurano momenti della vita di S. Onofrio. Sopra la porta di ingresso, è possibile osservare il cinotafio (ossia il monumento sepolcrale vuoto) in onore del defunto Clemente Galanotti, che aveva disposto la costruzione dello stesso oratorio.
CHIESA DEL CARMINE
Via Baracca, 1
A pochi passi da Palazzo Trisi e a 100 metri da piazza Baracca si incontra questo caratteristico edificio religioso ricostruito a metà ‘700 in stile barocco sulla base di una precedente chiesa anteriore al 1264, come testimonia la data posta su di una campana custodita nella cella campanaria. Varcando l’ingresso ci si trova di fronte ad un’unica navata con volta a botte rinforzata da arconi e altari ai lati affrescata da Benedetto Dal Buono, che è anche l’autore dei quattro tondi in stucco raffiguranti la Fede, la Speranza, la Carità e l’Umiltà,
nonché della pala dell’altare maggiore raffigurante il patrono cittadino: S. Ilaro. All’interno della chiesa sono conservate anche due tele di pregio: la Vergine di Guidaccio da Imola del 1481 e l’Annunciazione di Ignoto del XVI secolo.
Molto interessante si rivela la sezione della chiesa dedicata alla musica, che comprende il coro ligneo di eccellente fattura, opera del lughese Giovan Battista Spada, risalente al 1760 – 61, e il notevole organo a canne installato nel 1797 dall’organaro veneziano Gaetano Callido, sul quale il giovane Rossini amava esercitarsi. Recentemente vi si sono esibiti celebri solisti europei, tra i quali Gustav Leonhardt.
CHIESA DELLA COLLEGIATA DEI SANTI FRANCESCO E ILARO
Piazza Savonarola, 1
Lasciando il cuore del centro storico, percorrendo via Baracca e svoltando in via Codazzi, si giunge ad una piazzetta che ospita questa chiesa, ben riconoscibile anche per il porticato d’intonazione neoclassica, opera dell’architetto Cosimo Morelli.
Completamente ricostruita dopo il terremoto del 1688 (l’edificio originale era in stile gotico) è scandita all’interno da quattro cappelle per parte che conservano opere settecentesche di artisti locali fra le quali spicca, nella grande ancona dell’altare maggiore opera di Luigi Morelli, la tela raffigurante S. Francesco, dipinta da Benedetto Del Buono. Come nella chiesa del Carmine, anche qui troviamo un organo costruito nel ‘700 da un organaro veneziano, in questo caso Giovanni Ghinei.
MUSEO FRANCESCO BARACCA
Via Baracca, 65 – Orario: 10:00 – 12:00 e 16:00 – 18:00; chiuso: 01/01, 15/05, 2a e 3a settimana di agosto, dal 25 al 31/12
Info tel. 0545 24821 / 38561e-mail museobaracca@comune.lugo.ra.it – www.museobaracca.it
Non si può dire di aver visitato Lugo senza aver fatto almeno una breve visita al museo che la città ha de dicato al suo più celebre eroe.
Nella casa natale dell’asso dell’aria lughese (il palazzo, riedificato in stile Liberty dalla famiglia venne donato dal padre Enrico al Comune) è ospitata oggi una collezione di cimeli e oggetti appartenuti a Francesco Baracca . Nelle sale è possibile ammirare, fra l’altro, l’aereo Spad VII del 1917 sul quale il “gentiluomo dell’aria” conseguì una delle sue 34 vittorie, oltre a numerosi effetti personali del celebre “asso degli assi”. Su un fianco della fusoliera compare l’emblema personale del maggiore Baracca, il Cavallino Rampante, noto in tutto il mondo per essere stato adottato da Enzo Ferrari come stemma per le “rosse” di Maranello. Il museo opera in stretta collaborazione con l’associazione Amici del Museo Francesco Baracca, che ha finalità di ricerca storica e di promozione.
CHIESA DI S. FRANCESCO DI PAO LA
Via Fermini, 37
Posta tra via Fermini e corso Garibaldi, a circa 400 metri da Piazza Baracca, questa chiesa, in stile neogotico risale al 1890 benché sorga su una precedente struttura del 1300. Il suo campanile in stile cuspidale riproduce quello di Santa Croce.
Vale una visita anche solo per la preziosa opera d’arte sacra conservata al suo interno: il Compianto sul Cristo morto (XV sec.), gruppo in terracotta policroma di anonimo ferrarese.
VILLA MALERBI
Via Emaldi, 51
A soli 600 metri da piazza Baracca si incontra la villa, risalente ai primi anni del XIX secolo, che fu la residenza di campagna della famiglia dei fratelli Malerbi Giuseppe (1771 – 1849) e Luigi (1776 – 1843), celebri musicisti la cui illustre scuola fu tra le prime della Romagna. Ne fu allievo Gioacchino Rossini, oggi è sede della Scuola Comunale di Musica. La sua facciata, di intonazione neoclassica, è incentrata su una loggia centrale al secondo piano, costituita da tre campate scandite da colonne doriche e sormontate da un frontone triangolare che ripete, negli spioventi, il motivo decorativo a mensole del cornicione.
MUSEO PERMANENTE DELLA MODA
Corso Garibaldi, 59 – Orari: tutti i giorni, ore 10:30 – 19:30; chiuso: domenica e lunedì mattina, apertura straordinaria ogni 2a domenica del mese, ore 10:30 – 19:30 – Ingresso libero – Info tel. 0545 35200 www.angelo.it
In un piano del negozio A.N.G.E.L.O Vintage Palace, è contenuto l’unico museo permanente dedicato alla storia della moda di questo secolo, che prevede anche il noleggio dei pezzi esposti. Un archivio contenente più di 50.000 capi, frutto di un’attenta opera di ricerca che ha la particolarità di contenere abiti militari, civili, da lavoro, per lo sport, da giorno e da sera. Non solo creazioni di grandi sarti, ma specialmente abiti di uso frequente in altre epoche. L’archivio è stato negli anni utilizzato da importanti stilisti italiani e stranieri, ma anche da produzioni musicali, cinematografiche, televisive e per servizi di moda e advertising. Spesso, negli spazi del negozio, si tengono mostre temporanee sul tema dell’abbigliamento.
CASA ROSSINI
Via Giacomo Rocca, 14 – Visitabile durante le mostre e su prenotazione
Info tel. 0545 38556 / 38561
Da piazza dei Martiri, seguendo via Mazzini e svoltando a sinistra all’incrocio con via Rocca, ci si trova di fronte all’antica dimora dei Rossini, appartenuta al nonno del noto compositore che la passò a Gioacchino nel 1839. Attualmente la casa-museo, restaurata recentemente su iniziativa del Lions Club di Lugo, ospita mostre di arte figurativa.
Sulla facciata spicca la lapide, con epigrafe in latino, apposta in onore dell’artista.
PARCO DEL LOTO
Via Brignani, 9/1 e Via Foro Boario, 42/3
CIMITERO EBRAICO
Via di Giù
A poca distanza dal centro storico, in direzione San Potito, si trova il Cimitero Ebraico, che attesta la presenza a Lugo di una numerosa comunità ebraica dal ‘500 fino al secolo scorso. Accanto alle lapidi più recenti si riconoscono le lapidi ottocentesche, generalmente bilingui, e quelle più antiche in ebraico. Numerose portano incise lo stemma della famiglia insieme con lunghe epigrafi, scritte spesse volte con forma di veri e propri componimenti in versi.
ORATORIO DI CROCE COPERTA
Via Provinciale Cotignola –
Sulla via Provinciale, dopo il sottopassaggio della ferrovia, procedendo in direzione Cotignola si incontra questo edificio religioso. Esempio unico nel panorama romagnolo per la decorazione costituita da un ampio ciclo di affreschi devozionali dedicato ai santi più cari alla religiosità popolare.
Databile dalla prima metà del XV secolo ai primi decenni del Cinquecento, con aggiunte ottocentesche dovute al pittore lughese Bertazzoni, presenta motivi stilistici di diversa provenienza (sono riconoscibili elementi ed elaborazioni della cultura tardo gotica di diverse aree padane).
CHIESA DI ASCENSIONE
Via Fiumazzo, 115 (Ascensione)
Vale la pena di raggiungere la vicina frazione di Ascensione per ammirare gli affreschi, integri purtroppo solo nell’abside, dell’omonima chiesa costruita nel 1534: Ascensione di Nostro Signore (nel prospetto), Resurrezione (nella parete destra), Pentecoste (nella parete sinistra), Evangelisti e loro simboli (nella volta).
ANTICA PIEVE – CHIESA DI CAMPANILE
Via Santa Maria in Fabriago (Santa Maria in Fabriago)
Per raggiungere la frazione di Santa Maria in Fabriago, dove si trova questa chiesa che anticamente fu una pieve, da Lugo si seguono le indicazioni per Conselice lungo la via Bastia Nuova, si svolta in via Mensa e subito a sinistra si trova il cartello segnaletico che indica la chiesa. Questa è ben riconoscibile per la caratteristica torre campanaria cilindrica a monofore, bifore e trifore romaniche in successione dal basso verso l’alto, in puro stile bizantino-ravennate (sec. IX). L’attuale edificazione risale agli inizi del XVI secolo e sorge sulle rovine di due chiese precedenti. La sua struttura architettonica interna presenta una navata con abside poligonale.
EVENTI PRINCIPALI
Le date degli eventi possono subire variazioni. Per informazioni visitare il sito www.romagnadeste.it
Tutto l’anno – Caffè Letterario – Incontri con autori www.caffeletterariolugo.blogspot.com
3° dopo Pasqua – Sagra di San Francesco in onore di San Francesco di Paola, protettore della città
APRILE e MAGGIO – Lugo Opera Festival – Info tel. 0545 38542 – www.teatrorossini.it
2° e 3° di maggio – Contesa Estense e Palio della Caveja – Festa di Sant’Ilaro, patrono di Lugo, con spettacolo pirotecnico (15 maggio) – Info tel. 0545 25248 – www.contesaestense.it
Maggio / giugno – Lugolosa – Rassegna enogastronomica – Info tel. 0545 38455
Luglio – Lugo Musica Estate – Rassegna musicale www.teatrorossini.it
Luglio – Lugocontemporanea – Rassegna artistica www.lugocontemporanea.it
1a domenica di settembre – Giro della Romagna Gara ciclistica riservata alla Categoria Professionisti Info tel. 0545 32997
Ultimo settembre e 1° di ott obre – Rombi di Passione – Raduno auto e moto d’epoca www.rombidipassione.it
31 ottobre – La Notte di Halloween / La Piligrèna Festa tradizionale e rogo della Piligrèna – Info tel. 340 7270094
3a domenica di novembre – Festa del Cavallino Rampante – Celebrazione del simbolo dell’eroe Francesco
Baracca e del suo legame con la Ferrari – Info tel. 0545 38455
31 dicembre – San Silvestro in Piazza – Festa di Capodanno
Ufficio informazioni turistiche
Corso Emaldi, 115
Orari: dal lunedì al venerdì, ore 09:00 – 12:45; sabato, ore 09:00 – 12:00; orario invernale, anche martedì, ore 15:00 – 17:00
Tel. 0545 955653;
fax 0545 50164
e-mail urp@comune.fusignano.ra.it
www.comune.fusignano.ra.it
www.romagnadeste.it