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Comune di Russi
Oltre che per il suo patrimonio storico, la città è conosciuta per la tradizione enogastronomica, da gustare nella cornice particolarmente tipica delle tante sagre che si tengono in loco durante tutto l’anno
La città di Russi si trova a nord-est di Lugo, all’incrocio tra la strada statale Ravegnana SS302, che la collega a Ravenna, e la strada provinciale SP5.
Nota per il ritrovamento di un importante sito archeologico risalente al I secolo a.C., l’odierna città di Russi ha avuto per nucleo originale la Rocca edificata dai Da Polenta, i cui resti, tuttora visibili, si inseriscono in un centro storico prevalentemente settecentesco, a causa degli effetti del terribile terremoto che colpì la Romagna nel 1688.
Oltre che per il suo patrimonio storico, la città è conosciuta per la tradizione enogastronomica, da gustare nella cornice particolarmente tipica delle tante sagre che si tengono in loco durante tutto l’anno.
Le origini dell’abitato di Russi e del suo castello vanno ricercate nell’antichità; il ritrovamento di due tombe ad inumazione (databili tra fine VII e inizio VI secolo a.C.) sotto il piano di calpestio della Villa Romana, costituisce la più antica testimonianza di genti non etrusche stanziate in Romagna a partire dal VII secolo a.C. Da allora è stato sempre luogo di insediamenti di discreta importanza, forse per questo i Da Polenta decisero, nel Trecento, di edificare proprio qui un fortilizio che ha rivestito un ruolo molto importante, tra Medioevo e Rinascimento, nelle lotte per la supremazia nel territorio romagnolo. Lotte che impegnarono, tra gli altri, i Manfredi, la Repubblica di Venezia e lo Stato della Chiesa. Nel 1512, il passaggio delle truppe franco-ferraresi guidate dal celebre Gastone de Foix lasciò un segno indelebile nella storia di Russi, il condottiero si impadronì infatti del castello abbandonandosi ad inaudite crudeltà. Pochi anni dopo, nel 1527, il territorio russiano fu sottoposto a nuovi saccheggi da parte dei Lanzichenecchi in marcia verso Roma.
Solo nel Settecento, con la costruzione di case sui fossati e il conseguente ampliamento dell’abitato, il castrum Russi venne a perdere la sua primaria funzione di rocca e iniziò la trasformazione in paese che conduce ai giorni nostri.
Curioso e significativo è il fatto che il toponimo sia rimasto praticamente invariato nei secoli.
SCOPRIRE RUSSI
PIAZZA FARINI
Russi ha intitolato questa grande piazza a Luigi Carlo Farini, in onore del quale fu insignita, nel 1878, del titolo di Città. Gran parte degli edifici che vi si trovano sono settecenteschi, poiché ricostruiti in seguito al terribile terremoto del 1688. Chiesa di Sant’Apollinare Questa chiesa è stata ricostruita nella seconda metà del sec.
XVIII su progetto dell’architetto Campidori. Internamente conserva alcune statue, opera dei celebri plastificatori faentini Ballanti Graziani, mentre l’altare maggiore, di fine fattura con marmi pregiati, proviene dalla soppressa chiesa delle Monache del Corpus Domini di Ravenna.
ROCCA E MUSEO CIVICO
Visitabile il sabato, ore 09:00 – 12:00, oppure su prenotazione
Fulcro originario della città, la Rocca è tutto ciò che rimane dell’antico castrum eretto nel XIV secolo per volontà del Signore di Ravenna Guido Da Polenta. Dell’antica pianta quadra (con quattro torrioni angolari quadrati, tranne quello posto a nord-est di forma circolare, e un quinto mastio al centrodel lato settentrionale), dopo i danni inferti dalle espugnazioni e dai terremoti è giunta ai tempi nostri solo la parte inferiore del mastio, inglobata nella struttura dell’ex ospedale Maccabelli.
Nelle vicinanze è ancora possibile notare resti del torrione circolare e di tratti della cinta muraria. All’interno della Rocca è ubicato il Museo Civico che comprende la Pinacoteca (dove sono raccolte numerose ed importanti opere d’arte provenienti dagli ospedali della provincia di Ravenna), le Sale della Città di Russi (in cui è presentata una serie di testimonianze storicoartistiche datate fra Settecento e Novecento), l’Antiquarium della Villa Romana (che ospita una preziosa raccolta di reperti per lo più databili al I-II sec. d.C. riportati alla luce durante le campagne di scavo nell’omonimo sito archeologico) e il Fondo archivistico Alfredo Baccarini (costituito da documenti, lettere, volumi e medaglie, appartenuti al celebre statista russiano).
RACCOLTA DELL’ARTE CAMPANARIA
Via D’Azeglio, 9 – Tel. 0544 580187 – Ingresso gratuito
Seguendo corso Farini, si arriva a Porta Nuova, nei cui pressi si trova la Raccolta dell’Arte Campanaria. Ospitata in una casa privata, questa collezione si deve alla passione del cultore e ricercatore di memorie locali Tino Babini. Dedicatosi fin da giovane all’indagine storica e alla ricerca di reperti dell’arte campanaria, egli possiede una delle più singolari raccolte di campane, unica in regione, formata da oltre 60 esemplari, alcuni dei quali di raro pregio, e affiancata da alcuni pezzi di ceramica rustica romagnola.
CHIESA DI SANTA MARIA DEI SERVI
Via Trieste
Prendendo via Cairoli e svoltando in via Garibaldi si giunge in via Trieste, dove si incontra la graziosa chiesa settecentesca dell’Addolorata, detta anche “dei Servi” poiché apparteneva all’ordine dei Servi di Maria. Ricostruita nella seconda metà del Settecento su rielaborazione del noto architetto faentino Gioacchino Tomba, è affiancata ai resti dell’adiacente convento risalenti al 1482, come pure la prima chiesa. All’interno si possono ammirare gli stucchi che decorano la cantoria e la statua settecentesca della Madonna dei Sette Dolori, portata in solenne processione la seconda domenica del mese di settembre.
PIEVE DI SANTO STEFANO IN TEGURIO
Via Croce, 38 (Godo) – Visitabile dalle ore 07:00 alle 19:00
In località Godo, a cinque chilometri da Russi verso Ravenna, sorge questa pieve circondata dalla campagna. Malgrado le radicali manomissioni operate a partire dal XVIII secolo e le gravi lesioni del secondo conflitto mondiale, ha mantenuto un aspetto molto simile a quello che doveva avere nell’VIII secolo,
quando è stata eretta. La fiancata principale, ornata da lesene che racchiudono sei finestrelle, è integralmente originale. La navata centrale presenta invece pilastri rostrati e colonne di pietra con antichi capitelli. Dell’antico patrimonio scultoreo, va segnalato un frammento marmoreo di capitello bizantino reimpiegato come basamento di una croce posta nel presbiterio.
PIEVE DI SAN PANCRAZIO
Via Franguelline Nuove, 9 (San Pancrazio) – Visitabile dalle ore 08:00 alle 18:00
Percorrendo circa quattro chilometri dal centro in direzione nord-ovest sulla SP5, si raggiunge, nell’omonima frazione, l’antica pieve di San Pancrazio, risalente alla fine dell’VIII secolo. Secondo la tradizione venne fatta edificare da Galla Placidia, figlia dell’imperatore Teodosio, nell’anno 437 d.C. L’attuale assetto della pieve è frutto dei radicali interventi di restauro condotti tra il 1945 e il 1946. L’interno è a tre navate con sette archi per parte, retti da pilastri rostrati. Il campanile è stato ricostruito nel 1950 in stile “protoromanico”.
MUSEO DELLA VITA CONTADINA IN ROMAGNA
Via XVII Novembre, 2/A (San Pancrazio) – Orario: giovedì ore15:00 – 18:00, domenica 10:00 – 12:00; visitabile in altri orari su prenotazione; chiuso: 01/01, 25/12 e agosto Ingresso gratuito – Info tel. 0544 552172 / 335 8339996; e-mail vitacontadina@alice.it
Sempre in località San Pancrazio, dove ancora resistono molte tradizioni rurali, è stato istituito un museo che espone una ricca raccolta di oggetti della cultura contadina. L’allestimento è organizzato in percorsi e cicli tematici quali: Grano e Pane, Baco da Seta, Latte e Formaggio, Maiale e Vino. Dal 1994, l’Associazione La Grama arricchisce l’archivio del Museo pubblicando opuscoli di testimonianze orali e audiovisivi.
VILLA ROMANA
Via Fiumazzo, 25 – Orario feriale: dalle ore 09:00 ad un’ora prima del tramonto; orario festivo: dalle ore 14:00 ad un’ora prima del tramonto; chiuso: domenica mattina , 25/12, 01/01 e 01/05 – Ingresso: intero € 2; ridotto € 1 (dai 18 ai 25 anni);
gratuito per ragazzi sotto i 18 anni, anziani sopra i 65 anni, insegnanti, studenti
A due chilometri dal centro storico, si raggiunge l’area del sito archeologico della Villa Romana, dove è stato effettuato, grazie a un caso fortuito, uno dei ritrovamenti romani più importanti e meglio conservati del nord Italia. Gli scavi, avviati nel 1938, hanno restituito un importantissimo complesso residenziale e produttivo di oltre 3500 mq, formatosi in età augustea e attivo fino al IV secolo. Tra gli edifici, racchiusi da un portico esterno, si distinguono un quartiere residenziale con mosaici pavimentali di notevole bellezza e costruzioni lignee di servizio, un quartiere rustico e, recentemente riportata alla luce, anche una zona termale.
Adiacente alla Villa è presente una sala didattica per audiovisivi. Il sito è cinto da un’area di riequilibrio ambientale, denominata Oasi Ecologica della Villa Romana, caratterizzata da bosco igrofilo e stagno perenne, estesa su 13 ettari dentro una cava di argilla esaurita.
PALAZZO SAN GIACOMO
Via Carrarone Rasponi
Visitabile durante le visite guidate e in occasione di manifestazioni
Seguendo via Fiumazzo in direzione Ravenna, si giunge al cospetto di quella che fu una delle più belle ed imponenti residenze nobiliari estive di tutta la Romagna. Conosciuto anche come “Palazzaccio” o “Palazzo delle 365 finestre”, fu costruito per volere dei conti Rasponi di Ravenna, probabilmente alla fine del XVII secolo, sulle rovine dell’antico castello medioevale di Raffanara. Di aspetto monumentale, contiene una serie di affreschi a tema mitologico e allegorico che costituiscono il più vasto ciclo pittorico del Sei-Settecento presente in Romagna. Nel 1757 venne aggiunta la cappella esterna, dedicata a San Giacomo, poi ristrutturata da Cosimo Morelli, che conserva al suo interno le tombe del cavalier Federico Rasponi e della moglie marchesa Guerrieri Gonzaga. Per le sue dimensioni eccezionali, soprattutto in relazione al territorio in cui sorge, il Palazzo, abbandonato dopo l’estinzione della famiglia Rasponi e il danneggiamento causato dai
bombardamenti dalla Grande Guerra, ha sempre esercitato un grande fascino sugli artisti. Si dice che il pittore Mattia Moreni, negli anni ’70, durante i suoi soggiorni estivi a Russi dipingesse dentro le grandi stanze affrescate, fra le quali si spostava in bicicletta.
EVENTI PRINCIPALI
Da GIUGNO ad AGOSTO - Russi Estate - Musica, incontri con scrittori, letture animate, spettacoli di strada e Taca Banda
1° di AGOSTO - Festival Internazionale del Folklore Spettacolo di tradizioni, usanze, canti, balli e musica dal vivo di gruppi da tutto il mondo – Info tel. 0544 581290
3a SETTIMANA di SETTEMBRE - Fira di Sett Dulur / Treppinfira - Festa popolare con funamboli e cantastorie
DICEMBRE e GENNAIO - Libri Mai Mai Visti - Concorso/ mostra internazionale di prototipi di libri d’arte/artistici manufatti – Info tel. 0544 580329 / 587641 www.vaca.it
INFORMAZIONI TURISTICHE
Via Cavour, 21 – Orari: martedì, giovedì e venerdì,
ore 08:30 – 13:00; giovedì anche ore 15:00 – 18:00
Tel. 0544 587642/1; fax 0544 582237
e-mail cultura@comune.russi.ra.it
www.comune.russi.ra.it
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