ROMAGNA IN GIALLO – Lapsus rivelatore

ROMAGNA IN GIALLO – Lapsus rivelatore

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ROMAGNA IN GIALLO – LAPSUS RIVELATORE 

Gustare i sapori, i luoghi e le tradizioni della Romagna è una vera fortuna! Non conoscerli… è un vero delitto!
Con Romagna in giallo puoi mettere alla prova in modo divertente la tua conoscenza sull’enogastronomia e le tradizioni della Romagna.
Dimostrerai abbastanza intuito, curiosità e capacità di osservazione per risolvere il caso?

Leggi il secondo giallo a fumetti “Lapsus rivelatore” e prova a risolvere il mistero!

La soluzione sarà pubblicata su questa pagina giovedì 31 ottobre 2019

SOLUZIONE

L’Ispettore Punto ha un grande fiuto per i criminali e conosce bene le tradizioni di Romagna. Apparentemente gli alibi dei tre sospettati sembrano inattaccabili, ma uno di loro ha avuto un lapsus mentre rispondeva alle domande dell’Ispettore. Mauro afferma che era impegnato nel “trebbo”, mentre avrebbe dovuto dire “trebbiatura”. Il trebbo, infatti, non è affatto un lavoro dei campi. Potremmo definire il “trebbo” oggi una sorta di riunione tra amici. Le origini di questa parola? In passato durante la stagione autunnale e invernale, caratterizzata da serate lunghe e fredde, era consuetudine per le famiglie contadine trovarsi a casa dell’uno o dell’altro per trascorrere la serata insieme. Ci si riuniva nella stalla, l’unico ambiente sufficientemente ampio e moderatamente riscaldato (dal fiato del bestiame). Ciascun membro della famiglia era dedito alla propria attività: le donne filavano (al mulinello oppure con il fuso e la rocca) chiacchierando sottovoce; gli uomini giocavano a carte, in compagnia di un fiasco di vino, o parlavano tra loro per organizzare il lavoro dell’indomani; i bambini giocavano, oppure ascoltavano le storie dei nonni, che spiegavano com’è il mondo attraverso il racconto. I bambini rimanevano finché non arrivava pirò, il sonno. Dopo che i bambini erano andati a letto cominciava la seconda parte della serata. Uomini e donne si radunavano allo stesso tavolo ed iniziavano a raccontare fatti e pettegolezzi. Alcune volte il capofamiglia invitava un fulèsta, ovvero un cantastorie. In questo caso il cantastorie era il vero protagonista del trebbo ed i presenti rimanevano tutti all’ascolto delle immaginifiche storie da lui raccontate. Mauro, forse tradito dalla paura di essere scoperto, ha avuto un lapsus: i sospetti di Punto si concentrano su di lui.

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